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28.06.04

Rail chaos in Italy

Abbiamo (avete) appena votato per le europee.
Lasciamo stare i rifiuti, la discarica, la camorra. In quale altro Paese europeo, per giorni, una linea ferroviaria sarebbe rimasta bloccata così? E sui giornali (italiani) solo qualche resoconto, poche analisi.
Quelli stranieri non fanno a meno di citare la camorra e cercano di spiegare cosa sia: "the Camorra, the local equivalent of the Sicilian Mafia" (Independent) e "the Neapolitan mafia, the Camorra" (BBC).
I lettori inglesi ora capiranno meglio.

Posted by Peter Kowalsky at 17:35 | Comments (0) | TrackBack

27.06.04

Assen, Moto GP

Dicono che dopo Assen non saranno più amici. Non lo so. Di sicuro Sete andrà in analisi, dopo il terzo gp perso in questo modo.
Ancora una volta, merita ascoltare Vale è di più, di Marco Lucchinelli.

Posted by Peter Kowalsky at 15:26 | Comments (0) | TrackBack

26.06.04

Filiera

Mi chiedo chi sia stato il primo a diffondere l'uso del termine "filiera". Da qualche anno sindacalisti, economisti, politici si ostinano a usare questa parola dandole un senso che non è il suo. A quando un Tribunale della Lingua Italiana?

Posted by Peter Kowalsky at 09:49 | Comments (0) | TrackBack

Suv-via!

Completamente d'accordo con la proposta di Legambiente di vietare l'uso dei Suv nelle città, istituire una patente speciale per la loro guida e aumentare le tasse.
Aggiungerei anche il divieto di guida alle donne e in special modo a quelle che usano il fuoristrada per andare a fare la spesa e portare i figli a scuola. Nelle loro mani diventa un'arma micidiale della quale non se ne rendono nemmeno conto.

Posted by Peter Kowalsky at 09:40 | Comments (0) | TrackBack

25.06.04

Night of drama

bckspaaa.jpgCaptain Beckham had scuffed England's first penalty over the bar, his third consecutive miss for his country.

Della serie "Beckham ti odio!" spero solo che, una volta cacciato quel genio di Eriksson (che pare però non se ne voglia andare), mettano un tosto, ruvido, puzzolente allenatore gallese, una specie di sergente dei corpi speciali, che ti faccia capire con le giuste maniere come si calcia un calcio di rigore. E cosa succede nel caso lo si sbagli.

Posted by Peter Kowalsky at 09:32 | Comments (0) | TrackBack

24.06.04

Equanimity

laun.jpgA 3-D hologram image of the Queen - the first royal portrait of its kind - has been unveiled. Ehi Chris, perché non fai lo stesso anche con Totti, magari mentre sputa? Sarebbe l'unico suo capolavoro di questi europei.
A proposito, stasera in programma Portogallo-Inghilterra. Partita seria, se non fosse per quel fighetto di Beckham che (a parte la partita con la Svizzera) non si è praticamente mai visto. Suggerimento a Eriksson: se giocate con la maglia bianca, dagli quella rossa allo Spice Boy, così almeno lo si nota.

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Dabliù e la decapitazione

Tornando sulla morte di Kim-il, l'ostaggio sudcoreano decapitato l'altro giorno in Iraq, Igor Man scrive oggi su La Stampa un condivisibile editoriale: In memoria di nostro fratello Kim.
Lo riporto integralmente, ne vale la pena.

In memoria di nostro fratello Kim
24 Giugno 2004
di Igor Man

La decapitazione di nostro fratello in Cristo, Kim-il, 33 anni, la sua intenzione, più volte manifestata, di farsi, lui, cristiano, missionario itinerante del Vangelo, il suo martirio annunciato segna un punto di non ritorno. L’islamismo radicale già seminato da Osama, lo Sceicco della Morte, è diventato una pianta malefica le cui radici affondano nell’odio. Osama, forse, è da tempo soltanto un cumulo d’ossa incenerite, ma i suoi cloni raccolgono la «contestazione religiosa» piantando la tenda in Iraq, il più laico dei paesi arabi. Il paese orgoglioso del suo nazionalismo baathista, in fatto nazionalsocialista, è oramai divenuto un laboratorio nei cui alambicchi senza misericordia apprendisti stregoni in turbante e argonauti in mimetica cercano il Graal. Ch’è bifronte e scompostamente sfuggevole.

I primi inseguono il miraggio d’un planetario «mondo nuovo» ricalcato sulla Medina (però computerizzata) del Profeta Maometto nel segno della condivisione; i secondi pragmaticamente cercano di inoculare negli iracheni il vaccino taumaturgico della Democrazia. Ma poiché il messaggio di Maometto è stato manipolato dai portatori (non sani) dell’essenzialismo oscurantista (giusta la lezione di Popper ripudiamo il termine «fanatismo»), è consentito prevederne la sconfitta. La Storia ci dice come mai, nell’universo islamico, la contestazione sia riuscita a mutarsi in istituzione. Sempre la Storia, tuttavia, ci dice che la democrazia non basta annunciarla ed è tremendamente difficile praticarla. E’ libera stampa e parlamento. La seconda guerra mondiale fu, eccezionalmente, «ineludibile» e come tale portatrice (sana) di libertà e rinascita, anche materiale.

Questa degli americani, in Iraq, come ha asciuttamente scritto il New York Times, «puzza». Di imbroglio, di pretestuosità. Ci sarebbe da scommettere che se la Casa Bianca avesse osato proclamare che attaccando l’Iraq, gli Stati Uniti volevano: a) vendicarsi delle Due Torri; b) mettere il cappello sulla «testa dell’acqua», il petrolio in questo caso - e una volta raggiunti codesti obiettivi dedicarsi al difficile compito di seminar democrazia in un paese tribale, in tal caso le cose sarebbero andate probabilmente in modo diverso. Non è che gli iracheni spasimassero per Bush, ma un quarto di secolo sotto la ferula mafiosa di Saddam li aveva sfiancati, due guerre, entrambe provocate dal Dittatore versipelle, li avevano ridotti in ginocchio.

Sicché accolsero con sollievo i GI vedendo in loro gli artefici hi-tech d’una possibile rinascita nazionale nel segno della distribuzione equa dei beni. Invece gli Usa si limitarono a occupare, lasciando sola di fronte al saccheggio, alla prepotenza dei camorristi, alla disperazione dei miserabili e dei delinquenti comuni amnistiati in extremis da Saddam una popolazione che altro non desiderava se non uno straccio di quiete per poter lavorare e crescere, senza angoscia, i propri figli. Il caos odierno è anche frutto della delusione popolare.

La (presunta) saldatura fra Saddam e Osama, casus belli degli Stranamore che circondano il candido texano Dabliù, poiché il destino è un regista beffardo s’è avuta dopo. Anche perché gli Usa al «dopo» non avevano pensato prima e oggi ch’è diventato presente ne pagano le conseguenze. Ma può l’Occidente giudaico-cristiano subire passivamente l’escalation della guerriglia che in nome della resistenza all’invasore neocolonialista terrorizza uomini e topi? Certamente no. Per fermare l’atroce bowling giuocato con le teste (decapitate) degli innocenti, ci vorrà tempo, pazienza e soprattutto l’umile sforzo di calarsi nel cuore e nella mente degli iracheni. E qui viene il difficile.

LA STAMPA

Posted by Peter Kowalsky at 15:19 | Comments (0) | TrackBack

23.06.04

Ballottaggio

"Faudra-t-il envoyer des observateurs internationaux pour veiller au bon déroulement des scrutins en Italie?" si chiede Le Monde.
E perché no? Sarebbe divertente, forse andrei anch'io a votare.

Posted by Peter Kowalsky at 14:56 | Comments (0) | TrackBack

Exterminate them all!

Si, questo viene da pensare dopo l'ennesimo brutale assassinio dell'ostaggio sudcoreano. Questa morte colpisce ancora di più delle altre, forse perché non era un occidentale, forse per le immagini della sua prigionia, per il suo sguardo terrorizzato.
Ma poi la rabbia incontrollata verso i fondamentalisti si convoglia verso il vero artefice di questa situazione. Con Saddam di Al Qaeda in Iraq non c'era traccia, ora con Bush pare si siano tutti trasferiti lì. Perfino i guerriglieri ceceni.

Posted by Peter Kowalsky at 14:34 | Comments (0) | TrackBack

Morto un Trap...

Eliminato questo Trap, ne arriva un altro che è ancora più Trap. Contenti loro...
Speriamo che l'unica persona seria rimasta lì dentro, Gigi Riva, decida di andarsene.

Posted by Peter Kowalsky at 14:24 | Comments (0) | TrackBack

19.06.04

Selezione italiana

Europei di calcio.
Sciogliete le treccine e raccogliete gli sponsor, ragazzi. Preparatevi al rientro. Ma tranquilli: Tim, Puma, Uliveto e tutti gli altri non vi abbandoneranno subito.
Ed è questo quello che conta.

Posted by Peter Kowalsky at 17:09 | Comments (0) | TrackBack

17.06.04

Cocco pentito

Non volevo neanche parlare di Spu-Totti. Dipendesse da me, gli metterei in tasca il biglietto di ritorno. Magari in treno.
Ma poco fa ho visto la conferenza stampa dell'avv. Giulia Bongiorno, quello di Andreotti per intenderci, che tra le altre cose ha detto: "Vorrei sottolineare che per il parziale accoglimento delle richieste della difesa è stato fondamentale l'atteggiamento del giocatore. Totti ha dimostrato davvero di essere pentito ai giudici". Il tono dell'avvocato era da processo di mafia, altro che campionati europei di calcio.
Cosa possiamo immaginare nel prosieguo di questa (schifosa) storia?
Che Totti inizierà a collaborare con la giustizia sportiva e, da pentito eccellente, ammetterà che c'era un piano per destabilizzare le istituzioni sportive, a forza di sputi. Per le sue dichiarazioni, che rimanderanno di sicuro alla cupola del calcio(dove di sicuro verrà fatto il nome di Galliani), avrà bisogno di protezione e, in quanto "collaboratore della giustizia sportiva", chiederà di essere ammesso al programma di protezione, cambierà identità, vivrà in una casa segreta pagata dalla FIGC, e magarì finirà a giocare sotto mentite spoglie in una squadra del medio o estremo oriente mentre la fidanzata Ilary dovrà fare la parrucchiera per non dare nell'occhio.
Per uno sputo. Razza di idiota!

Posted by Peter Kowalsky at 14:29 | Comments (0) | TrackBack

16.06.04

Ascot

ascot.jpg

Repubblica.it si conferma il mio giornale online di riferimento, pubblicando questa notizia: Ombelichi ad Ascot, è caduto un altro tabù.
Io comunque prima o dopo ad Ascot vorrei andarci. Per ubriacarmi come un druido e per strappare tutti i cappelli che vedo intorno. E magari importunare signore come questa.Tanto per far cadere l'ultimo tabù...

Posted by Peter Kowalsky at 15:41 | Comments (0) | TrackBack

15.06.04

Marketing

uliveto.jpgL'acqua Uliveto, per la composizione unica dei suoi preziosi minerali e per le sue qualità digestive, bevuta prima, durante e dopo l'attivita sportiva, aiuta a reintegrare velocemente l'acqua e i minerali persi con la fatica e il sudore, aiutando cosi a mantenere l'organismo attivo e in forma.

Bisogna essere molto masochisti, o dei geni del marketing, per sponsorizzare questa nazionale di calcio. Lo dico perchè tutte le mattine mentre mi faccio la barba sento alla radio lo spot Uliveto, quello con la mamma di Del Piero che si raccomanda che il figliolo beva quell'acqua, e già ora mi sembra patetico. Cambiate sponsor e passate alla Guiness, che almeno vi divertite di più e non sembrate tutti così tristi.

Posted by Peter Kowalsky at 10:02 | Comments (0) | TrackBack

14.06.04

Eurocosa?

Dopo la seconda guerra mondiale, la Resistenza e la sconfitta dei regimi dittatoriali, nasce una nuova speranza e con essa la determinazione a stemperare gli odi e gli antagonismi nazionali in una pace duratura. Statisti coraggiosi come Konrad Adenauer, Winston Churchill, Alcide de Gasperi e Robert Schuman hanno saputo guidare i popoli d’Europa, fra il 1945 e il 1950, verso una nuova era. L’Europa occidentale avrebbe avuto un nuovo ordine improntato a interessi e valori comuni, e nuovi trattati avrebbero garantito il rispetto della legge e l’uguaglianza fra i popoli. [da Europa, il portale dell'Unione Europea]

La concomitanza dei campionati europei di calcio e delle elezioni europee deve aver generato un po' di confusione, se l'affluenza è stata inferiore al 50%.
Il cittadino lituano o slovacco ma anche francese e tedesco avrà pensato che era sufficiente starsene a casa davanti alla tv a vedere qualche partita per esercitare il proprio diritto. Calcio o elezioni, sempre europei sono.
L'Europa si allarga, sgonfiandosi. Sarà bene rifletterci tutti un po'.
E sperare che si trovino dei veri leader europei per evitare lo scollamento già in atto tra cittadini e istituzioni. Se vogliamo diventare l'Europa dei puffi, i Blair, gli Chirac, gli Schroeder, i Berlusconi bastano e avanzano.

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Posted by Peter Kowalsky at 09:48 | Comments (0) | TrackBack

Ti odio, Beckham!

beckham_rig.jpg

Tu e quel rigore del cazzo! I tuoi tatuaggi, le Adidas bianche, tua moglie Victoria, le Spice Girsl e tutto il resto...

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12.06.04

Non ci vo - 3

Non ci vo, non ci vo, non ci vado oh oh oh
Non ci vo, non ci vo, non ci vado oh oh oh

Loy & Altomare

Elezioni amministrative. La montagna di carta che trovavo tutti i giorni nella buca delle lettere mi dava fastidio, e la buttavo via subito. Poi ho cominciato a leggerla e a metterla da parte. La terrò fino alle prossime elezioni. Le pubblicità elettorali per le amministrative sono documenti storici importantissimi. Fanno capire esattamente dove andremo a finire. "Noi possiamo cambiare". Lo dicono tutti. Quelli che erano al potere e quelli che vogliono andarci. Lo dicono sapendo di mentire perché qualunque lista sa già in partenza di non poterlo fare. Come può oggi un'amministrazione comunale risolvere da sola i problemi della viabilità, dell'inquinamento, dello sviluppo economico senza il pieno sostegno del governo? E con quali entrate? Con l'ICI e l'Addizionale Comunale? O arrotondando con le multe degli autovelox nascosti nei punti più bastardi o facendosi pagare per raccogliere nel proprio territorio montagne di rifiuti di tutti i tipi o magari anche vendendosi per far impiantare una nuova centrale elettrica che alla fine funzionerà con gli stessi rifiuti compresi quelli chimici accumulati per anni?
Chiunque governerà si limiterà ai dettagli: cambiando i sensi unici delle strade, reinvertendo quelli appena invertiti; approntando qualche tratto di pista ciclabile dove non serve, solo per non perdere i finanziamenti comunitari; piantando qualche siepe che poi non verrà innaffiata e si seccherà nel giro di qualche settimana; ultimando quello che la precedente amministrazione aveva iniziato o, in alternativa, abbandonarndolo. O forse asfaltando qualche strada, ma questo si fa solo prima delle elezioni.
Il fatto è che in tutti questi santini arrivati a casa ci sono le facce dei nuovi o vecchi salvatori, e le conosco tutte, o quasi. Nessuno di questi sarebbe in grado di gestire un'associazione bocciofila con criteri diversi da quelli Parmalat.
No amico, il voto non lo do a te che nella tua lettera dici di avere sempre fatto volontariato solo perché sei iscritto al Lions. O a te che mi hai lasciato un cucchiaio di legno con scritto "è ora di cambiare minestra", e che se sapessi un po' di rugby non avresti mai usato quel simbolo. E nemmeno a te che l'altra sera hai offerto un concerto in piazza solo perché nessuno sarebbe venuto a un tuo comizio visto che hai lo stesso appeal di una mozzarella scaduta. Nemmeno a te, amico mio, che siccome sei ecologista stai bloccando da anni l'ultimazione di una strada che risparmierebbe decine di morti all'anno.
Non parlatemi di dovere civico, perché ormai il senso di appartenenza è andato perduto.
No, non andrò a votare.

Posted by Peter Kowalsky at 06:53 | Comments (0) | TrackBack

11.06.04

Tenere alto il morale

Singolare iniziativa delle mogli dei nazionali russi impegnati negli Europei in Portogallo: si sono fatte fotografare senza veli, tenendo in mano grandi ritratti dei marti, per l'edizione ordierna della Komsomolskaya Pravda. Con lo scopo di sostenere il morale della squadra alla vigilia del calcio d'inizio ma anche "per dimostrare che le mogli della squadra russa sono le più belle". (da Repubblica.it)
Sostenere il morale della squadra... un'ideona davvero. E qualcuno poi si sorprende che gli ingaggi raddoppiano.

Posted by Peter Kowalsky at 15:38 | Comments (0) | TrackBack

Non ci vo - 2

Non ci vo, non ci vo, non ci vado oh oh oh
Non ci vo, non ci vo, non ci vado oh oh oh

Loy & Altomare

Elezioni europee. In questi giorni, sulle tv e sui giornali, non se ne parla.
Non si parla del parlamento europeo, dei gruppi politici, di quello che ha fatto finora questo parlamento, dei nuovi paesi che entreranno a farvi parte dopo il 13 giugno, ecc. Silenzio.
Si parla solo di Iraq e di ostaggi che, come si immaginava, hanno ormai monopolizzato l'attenzione dei media. In tutte le trasmissioni televisive che ho visto in questi giorni, non ho sentito un solo esponente politico trattare questioni europee. Se per sbaglio a qualcuno scappava di parlare di euro o di inflazione o di tassi della BCE, immediatamente si finiva a parlare della liberazione degli ostaggi. Non è una presa per il culo?
Per quale motivo dovrei andare a votare i rappresentanti di una istituzione della quale nessuno parla e che quindi posso pensare non esista (eccetto per i finanziamenti per le piste ciclabili)?
No, non andrò a votare.

Posted by Peter Kowalsky at 11:47 | Comments (0) | TrackBack

Se proprio dovete...

Posted by Peter Kowalsky at 10:25 | Comments (0) | TrackBack

Non ci vo - 1

Non ci vo, non ci vo, non ci vado oh oh oh
Non ci vo, non ci vo, non ci vado oh oh oh

Loy & Altomare

Anche a me, ieri sera, è arrivato l'sms della Presidenza del Consiglio dei Ministri che mi invita ad andare a votare. Il mio invito di risposta ad andare a cagare è tornato indietro. Questo è il vero disappunto.
Oltre al fatto che non capisco come il mio gestore telefonico abbia dato il MIO numero a questa gente.
Comunque è chiaro che si trattava di un sms subliminale: infatti non andrò a votare.

Posted by Peter Kowalsky at 08:53 | Comments (0) | TrackBack

10.06.04

The Gmail way

Ebbene sì, ho anch'io la mia stramaledettissima Gmail. Ma cosa me ne faccio?
Al di là di un po' di più flessibilità e dei 1.000 mega di spazio (ma quante email dovrei archiviarci?), dove sta la figata? Lo so, è cominciato il caldo e molte cose mi sfuggono...
Gmail is an experiment in a new kind of webmail, built on the idea that you should never have to delete mail and you should always be able to find the message you want.
Ah, ora capisco! Credo proprio di poterne fare a meno.

Posted by Peter Kowalsky at 12:36 | Comments (0) | TrackBack

E sia luce...

Le statistiche dicono che il giorno migliore per andare dal barbiere è il giovedì. Pare sia il giorno con il minor afflusso. Così, quelle due o tre volte all'anno che ci vado, cerco sempre di farlo il giovedì e mi presento ben prima che il barbiere apra, per essere il primo. Per non perdere tempo, e per non diventare vittima passiva di chiacchiere sul calcio o la politica che verso metà mattina si scatenano favorite dagli habituè della barbieria, cioè quelli che non hanno un cazzo da fare e passano di lì "per caso".
Così stamattina, per tornare a vedere la luce e riacquistare tutte le capacità visive ottenebrate dai capelli, sono uscito di casa poco dopo le sette per giocarmi in tranquillità la pole position. Ma, come quasi sempre, c'è lì dall'alba il pensionato di turno che non avendo niente di meglio da fare, decide di andare dal barbiere in largo anticipo sull'apertura della bottega.
Ed è una cosa talmente irritante che mi fa perdere il piacere del taglio dei capelli. Sì, il taglio dei capelli è un vero piacere, forse meglio di un massaggio. Sarà perché ci vado poco frequentemente.
Il ticchettio ipnotico delle forbici, gli spruzzi di acqua vaporizzata sulla testa, il rasoio sulla nuca, la Bohém in sottofondo, è tutto puro zen occidentale. E stamattina, oltre al pensionato, questa magia è stata rovinata anche dalla presenza del candidato sindaco che aveva installato un banchetto proprio davanti alla barbieria, con una geometria bastarda che mi permetteva di vedere la sua faccia da democristiano pentito riflessa sullo specchio. Un incubo addebitabile anche questo alla caduta del muro di Berlino. Spero di rifarmi in autunno, senza pensionati e candidati sindaci.
Per calmare l'irritazione e approfittare del fatto che ho riacquistato la vista, sono passato in libreria a prendere un libro che mi avevo fatto mettere da parte (L'uomo dei dadi di Luke Rhinehart) e il dvd Citizen Berlusconi che vedrò questo fine settimana in alternativa a Vespa e tutti gli altri. E in libreria, ho trovato anche una vera chicca: il libricino Curve e tornanti n. 3 Dolomiti. Fatto come un fumetto, è divertente ma anche preciso. Pocket Road-Book for all the bikers!
Posso andare al lavoro un po' più tranquillo. Ed è tornata la luce.

Posted by Peter Kowalsky at 09:49 | Comments (0) | TrackBack

08.06.04

Premonizioni

Notizie come questa fanno capire lo spessore del nostro giornalismo.

Posted by Peter Kowalsky at 19:33 | Comments (0) | TrackBack

04.06.04

Luca Cordero

Non lo invidio. Presidente della Ferrari-Maserati, della Fieg, di Confindustria, vice Presidente del Bologna calcio, nei CdA di Merloni e Tod's. E ora Presidente Fiat. Ma non rimpiange un po' i tempi con la Edwige?

Posted by Peter Kowalsky at 09:43 | Comments (0) | TrackBack

Roma-Pechino

Mentre a Roma tutti aspettano Giorgino in una città presidiata (forse) più per il rischio manifestazioni che terrorismo, a Pechino a 15 anni del massacro di Tien an men accade lo stesso, allontanando i dissidenti e con migliaia di poliziotti che controllano i documenti a tutti i turisti. Anche questo è globalizzazione.
E a Roma oggi l'unico vantaggio sarà probabilmente questo.

Posted by Peter Kowalsky at 09:30 | Comments (0) | TrackBack

03.06.04

Aying

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Quattro giorni quasi sempre sotto la pioggia, ma ne è valsa la pena.
Grandi birre, tranquillità, ospitalità. E cucina deliziosa.
Ho trovato anche una piccola guida di tutte i Privaten Brauereigasthof, cioè le birrerie storiche tedesche. Hanno anche un web.
In Germania i Braugasthof sono il punto di ritrovo per residenti e ospiti, sono radicati profondamente nella loro regione, nella quale da sempre la gente beve la birra della "sua" birreria.
Qui in Italia invece abbiamo i "pub", che stanno ai Braugasthof come il McDonals all'Harry's Bar.
Ah, prima o poi spiegherò perchè i viaggi in moto, anche se scomodi, sono un'altra cosa rispetto a quelli in auto. Prima o poi...

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