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18.11.04

Stiamo lavorando per voi...

Non so per quale misterioso motivo da un paio di gioni qui non funzionano i commenti. Forse qualche cazzeggio esasperato di MT Blacklist? Chissà! Credo comunque che i visitatori di questo blog riusciranno tranquillamenente a farne a meno... ;-)
Se qualcuno invece avesse qualche idea per risolvere la faccenda, può srivermi una email.
Nel frattempo aprirò un sauvignon cileno che sento potrebbe aiutarmi a trovare la soluzione a questo mistero.

Posted by Peter Kowalsky at 16:15 | Comments (0) | TrackBack

Finanziaria

Gli amanti delle manovre finanziarie di un tempo, stile via crucis, quest'anno non rimarranno delusi. A parte lo scontro Belusconi-Fini sui tagli fiscali (che riserverà ancora sorprese) in molti (della maggioranza) stanno cercando di dare una mano al nostro capo del governo, con una serie di suggerimenti intelligenti e a volte spassionati per recuperare danari. Si va dal condono per i beni archeologici detenuti illegalmente, al pedaggio sul grande raccordo anulare, alla tassa sulle bibite gassate e quella sugli sms.
Ah, da respirare a pieni polmoni, vera aria democristiana doc.

Posted by Peter Kowalsky at 15:54 | Comments (0) | TrackBack

Gay? No, solo un po' mona...

Se fossi il ministro e vice-presidente del senato Domenico Fisichella (e se magari fossi anche gay) mi darebbe enorme fastidio vedere pubblicata sui giornali la foto del mio segretario (particolare) durante una festa in un locale per omosessuali. Non per motivi etici, sia chiaro, ma per quanto i miei colleghi di partito potrebbero approfittare dell'occasione per rompermi le palle.
Licenziarlo no (altrimenti succede quello che sta accadendo), ma mandarlo almeno a cagare...

Posted by Peter Kowalsky at 14:37 | Comments (0) | TrackBack

Dubbi

Sempre della serie "Via col vento":Umanamente non vale niente.
E professionalmente?

Posted by Peter Kowalsky at 14:27 | Comments (0) | TrackBack

17.11.04

Condolcezza

rice.jpghassan.jpg

Posted by Peter Kowalsky at 14:23 | Comments (0) | TrackBack

16.11.04

Via col vento

Sonja è una badante (si dice così ora?) ucraina. Lavora da una signora che abita nella mia via. Ogni tanto Sonja passa a prendersi i gionali che ho già letto. Sonja è diventata un po' difficile quanto a letture, non gradisce più l'Espresso o Internazionale. Vuole Panorama, ma io lo prendo solo quando c'è un dvd che mi interessa, e neanche lo leggo poi. Sonja invece preferisce Panorama perchè dice che legge tante storie curiose sull'Italia.

Enrico Mentana durante il suo tg non sono mai riuscito a vederlo. Mi mette troppo nervosismo. Il suo parlare veloce mi agita. E così per evitare di trovarmelo davanti, non ho quasi mai visto il tg di Canale 5. Ma non vuol dire che lui mi stesse sulle palle, semplicemente lo facevo per la mia tranquillità. Adesso arriva Rossella, e credo che continuerò a non vedere questo tg (ormai quanto a news vedo solo Sky Meteo24, roba quasi zen). Rossella è uno dei giornalisti che detesto di più per quello che scrive e per come appare.
Immagino che ora Sonja comincerà non perdersi il Tg5 che immagino non sarà molto diverso dall'attuale Panorama.

Ma non volevo tanto parlare di Rossella. Su La Stampa di sabato scorso (che ho potuto leggere solo stamattina in bagno) a pag. 5 ("Tg5, scontro tra i poli sul "caso Mentana", il direttore sostituito: s'è voluta un'altra mano anche per le elezioni") viene riportata questa affermazione di Luca Cordero di Montezemolo: "Ha fatto un bellissimo telegiornale, Rossella la scelta migliore per la successione".
Montezemolo da quando èiventato presidente della Confindustria ha cercato di darsi un profilo un po' al di sopra delle parti, nonostante le decine di cda ai quali siede. Ma stavolta ha perso un'altra grande occasione per tacere, dato che con il suo amico Tod's (stavolta al Rcs) stava cercando di mettere in campo proprio Rossella.
Ma Berlusconi deve aver rovinato loro i piani, dando priorità alle prossime elezioni. O forse per preparare meglio e con più tranquillità la vendita di tutto l'ambaradan a Murdoch. Eh si, Rossella è la scelta migliore per queste strategie,Gone with the wind ...

Posted by Peter Kowalsky at 16:58 | Comments (0) | TrackBack

10.11.04

Prima settimana

smoking2.gifUna settimana senza fumare. Cazzo! Mi sembra una eternità. Dopo quasi 30 anni di sigarette a ormai 2 pacchetti al giorno, una settimana fa ho deciso di smettere. Senza un motivo apparente, semplicemente per la prima volta mi son detto basta.
Da solo sapevo che non ce l'avrei mai fatta, vista la totale dipendenza. E così escludendo subito questa terapia...) sono andato, insieme ad altri tre amici che volevano liberarsi dalla schiavitù della nicotina, da un medico che prometteva di aiutarti a smettere senza crisi di astinenza. La tecnica è la riflessoterapia ("Il segreto è stimolare in brevissimo tempo il cervello a produrre endorfine in quantità elevata. La riflessoterapia applicata da me consiste nella stimolazione del nervo auricolo-temporale esattamente nel suo recettore. Solo se stimolato nel punto esatto il nervo conduce la stimolazione al cervello inducendolo a produrre un aumento di endorfine" sta scritto sul depliant del medico...). E così con un'oretta di elettrostimolazione, agopuntura e laser (e secondo me anche tanta suggestione), sono riuscito ad arrivare alla prima settimana senza neanche un tiro e senza nessuna crisi di astinenza importante. Incredibile!
Istintivamente a volte cerco il pacchetto, anche non solo per fumare ma perché avevo l'abitudine di appiccicarci una serie di post-it con gli appunti più urgenti.
Ma una settimana fa, tornato a casa dal trattamento, ho messo in un sacchetto tutti i pacchetti che avevo in casa e in macchina, compresi i toscani e il tabacco da sigarette, e l'ho fatto sparire.
Tutto è partito da un sacchetto ed era giusto che finisse nello stesso modo.
Da ragazzo infatti ho cominciato a fumare di nascosto, come tutti credo. All'epoca le sigarette le vendevano anche "sciolte" ed esistevano marche di sigarette dai nomi esotici via via scomparse (Turmac, Macedonia e tante altre che ora non mi vengono in mente...). Io le volevo provare tutte, così acquistavo pacchetti di tipi diversi, che tenevo in un sacchetto di plastica nascosto ai piedi di un albero in campagna appena fuori città e passavo ore a provare i vari tipi di sigarette.
Il sapore di quelle prime aspirate non l'ho più sentito, dopo un po' diventa solo tossicodipendenza.
E come previsto da questo medico, una volta smesso di fumare ho automaticamente ridotto i caffè da 10 a 3/4, sostituiti da una sostanza che crea ancora più dipendenza della nicotina: il tè. Ormai non vado in giro se non ho con me il mio bollitore d'acqua elettrico e qualche bustina di earl grey. Brutta bestia il tè.

Posted by Peter Kowalsky at 21:21 | Comments (0) | TrackBack

Fahrenheit

In questo momento su Fahrenheit (radio Rai3) si parla di blog: Blog notes: appunti dalla rete.
Argomento oramai palloso ma che in Fahrenheit diventa come sempre interessante.

Posted by Peter Kowalsky at 15:46 | Comments (0) | TrackBack

09.11.04

Anatocismo

Svegliarsi al mattino e scoprire che potresti diventare ricco.
Ah, la mania di non buttare mai via le carte a volte ripaga...

Posted by Peter Kowalsky at 20:33 | Comments (0) | TrackBack

Blasfemia

Spregiando natura e sua bontade...
Da non perdere la puntata di oggi di Golem, dove si narra del concorrente petomane cacciato dal GF per blasfemia.

Posted by Peter Kowalsky at 11:41 | Comments (0) | TrackBack

Join the party!

firefox.jpg

Il web non sarà più lo stesso Firefox 1.0, da oggi.
In tutte le lingue, eccetto l'italiano...

Posted by Peter Kowalsky at 11:21 | Comments (0) | TrackBack

Spam complaints

Sarà un caso, però ogni volta che qualcuno viene a visitarmi da Israele mi trovo riempito di merda. E, sarà sempre un caso, lo fa tramite una società che si chiama Please Send Abuse/Spam complaints...

Posted by Peter Kowalsky at 10:47 | Comments (0) | TrackBack

07.11.04

Endorfine kaputt!

Non ridere, non ridere
se mi vedi che mi scappa il piede e scivolo,
un mio ritmo di passione
e di tentazione avrei,
i tappeti dei palazzi
far volare saprei

Paolo Conte, Elegia

Acquistati in un solo colpo: Paolo Conte (Elegia), Elvis Costello (Il sogno e The Delivery Man) e i due dischi mancanti di Vinicio Capossela (All'una e trentacinque circa e L'indispensabile).
Non so se mi spiego. Con questo mi sono giocato ogni possibilità di rivitalizzare le mie endorfine.
L'ultima speranza la ripongo in Amedei.

Posted by Peter Kowalsky at 16:22 | Comments (0) | TrackBack

Scarpe etiche

La scarpa che respira, ora anche per Rocco.

Posted by Peter Kowalsky at 16:13 | Comments (0) | TrackBack

Buonanotte Italia

internaz.jpgBush o Kerry, era praticamente lo stesso. Ma restava nella scelta un motivo - come dire - estetico. Che metà degli americani abbia alla fine scelto il più idiota, ti toglie ogni voglia di avere a che fare con questa gente. Almeno sono dall'altra parte dell'oceano.
Scoprire perché anche qui c'è qualcuno che, esattamente come la metà degli americani di cui sopra, spera nella costruzione di una Casa Globale della Libertà fa un po' girare i coglioni.
Uno che scrive cose come questa ti fa sentire al sicuro da questa parte dell'oceano?
Nossignore, c'è poco da stare tranquilli! La prima assemblea del Club liberal ieri a Roma ci deve mettere in guardia.
"Chiamateci come volete, neocon, teocon ma attenti, perchè ancora una volta, come nel voto a Bush, vi sfugge la realtà" avvisa Ferdinando Adornato.
Massì chiamiamoli come vogliamo, che la realtà l'abbiamo comunque persa da un pezzo. Io intanto vorrei chiedere ad Adornato quante volte è statato nel collegio dove è stato eletto deputato. E se la realtà di quelle parti non gli sia forse sfuggita. Non certo quella dei neocoion che l'hanno votato.

Posted by Peter Kowalsky at 15:52 | Comments (0) | TrackBack

04.11.04

Alcaloidi

Avevo un dannato bisogno di aumentare la produzione di endorfine, almeno fino a questo fine settimana.
Ma per come ho reagito stamattina, prima al discorso di G. Fini e poi a quello di C.A. Ciampi a Trieste, mi sono bruciato in un sol colpo quel poco di attività cerebrale beta-endorfinica avuta fino a quel momento.
Credevo che O.L. Scalfaro fosse stato il caso più macroscopico del presidente sbagliato al momento sbagliato e che per il calcolo probabilistico non potesse accadere una seconda volta. Invece...

Posted by Peter Kowalsky at 19:29 | Comments (0) | TrackBack

01.11.04

Compagno

Faccio fatica a trovare la chiesa. E' in un quartiere popolare di una città industriale più morta che viva. E' una chiesa moderna, razionale e fredda come immagino ne puoi trovare anche a Città del Messico o a Brasilia. Quando vi entro è riempita per poco più della metà nonostante sia piccola. A fianco dell'altare però c'è la polizia municipale in alta uniforme con gli stendardi della città insieme a quelli di associazioni partigiane e sindacali tenuti da anziani col fazzoletto tricolore al collo. Qualcuno si vede chiaramente sta in piedi a fatica.
E' la commemorazione di un uomo che è stato partigiano, dirigente sindacale, sindaco e deputato.
Il prete parla dell'uomo ora chiuso nella bara, dei ricordi più recenti, della fede abbracciata solo negli ultimi tempi. E' una funzione semplice e veloce che un po' mi sorprende. Quando termina il prete si ritira dietro l'altare sotto un enorme e minaccioso crocifisso che potrebbe sembrare opera di indios di una tribù amazzonica, mentre si avvicina al pulpito una persona anziana, uno di quelli con il tricolore al collo, per dire che ora seguirà una breve commemorazione.
Prende la parola per primo un dirigente sindacale che, leggendo un discorso, ricorda il "compagno" di tante battaglie al petrolchimico alla fine degli anni '50 e del decennio successivo e di tante altre lotte operaie.
Dopo di lui parla un assessore della provincia che, leggendo ancora un discorso preparato, ricorda il "compagno" della resistenza e di partito.
A lui succede una persona anziana, indossa un giubbotto di renna che gli dà un'aria un po' trasandata. E' stato in passato deputato del partito comunista e ricorda parlando a braccio e con silenzi sapienti, il "compagno" defunto partendo dagli anni della guerra, ricordando le lotte politiche fatte insieme nel primo dopoguerra, le manifestazioni operaie e le cariche della polizia, sottolinea le sue qualità riconosce i contrasti avuti con lui in quegli anni.
In fondo alla chiesa il prete resta seduto e immobile, lo sguardo fisso verso la bara.
Infine prende la parola il sindaco telegenico che lo ricorda per quanto fatto alla città. E' l'unico che non lo chiama "compagno".
Compagno. Da quanto tempo non sentivo in pubblico questa parola. In tv devono averla vietata. Pensavo a questo uscendo dalla chiesa, all'orgoglio di chi l'aveva poco prima pronunciata e ripetuta più volte là dentro, e a quel po' di retorica che naturalmente c'è stata.
E mi chiedevo se ai funerali degli uomini politici di questa attuale sinistra i ricordi saranno densi e appassionati come quelli appena ascoltati per il compagno Giuseppe.

Posted by Peter Kowalsky at 09:52 | Comments (1) | TrackBack