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30.04.04

Venticinque stelline

Non c'è molto spazio per parlarne in questi giorni, ma da domani l'Unione Europea passa a 25 Paesi. Molto sottotono. Non era nè il momento nè il caso.
Con una situazione economica ancora in crisi, in un momento di instabilità politica a livello mondiale e con una Unione Europea in piena crisi di identità, sarebbe stato più saggio rinviare questo allargamento.
Ma a Strasburgo non hanno tempo da perdere e non avvertono che forse si sta insinuando un certo scollamento tra cittadini e istituzioni UE.
A proposito, quand'è che si va a votare?

Posted by Peter Kowalsky at 18:46 | Comments (0) | TrackBack

Pollice verde

Domani sarei dovuto andare qui, alla ricerca di "aromatiche" rare. Ma sembra autunno e il mio pollice è verde di umido, ora.

Posted by Peter Kowalsky at 18:10 | Comments (0) | TrackBack

29.04.04

GPS

Non soddisfatto di aver appena buttato via (si fa per dire) 95 euro per implementare il mio Ipaq con questa wireless keyboard, sto seriamente valutando di buttarne via altri per un GPS da collegare avviamente al povero Ipaq.
Non capendoci una mazza, sono indeciso tra il Tom Tom (bluetoooth o wired?) e il Navman (il GPS 3450 voice).
Da usare in auto e magari anche in moto. E, perché no, anche a piedi.
Qualche suggerimento?

Posted by Peter Kowalsky at 18:15 | Comments (0) | TrackBack

27.04.04

Reality show

Riassunto delle puntate precedenti.
Vengono sequestrati 4 italiani in Iraq da un gruppo mai sentito prima, le Brigate verdi di Maometto. Uno dei quattro viene subito ucciso, ne viene fatto un video che non verrà mai trasmesso. Non si capisce bene cosa siano andati a fare in Iraq quegli italiani, ma l'opinione pubblica si rende conto per la prima volta che ci sono tanti altri come loro e che non sono altro che la punta dell'iceberg di migliaia di persone che stanno in Iraq a rappresentare imprese occidentali che si stanno occupando del business della ricostruzione. Di questo se n'era parlato poco, molto poco. Ostaggi in Iraq ormai ce ne sono parecchi, quasi sempre vengono rilasciati. Nel caso degli italiani, tutto sembra diverso.
Intanto perchè se ne parla troppo. Ci sono postazioni televisive che stazionano davanti alle case dei parenti, che vengono intervistati continuamente da tutte le tv. E i familiari si prestano facilmente a cavalcare l'onda mediatica, che altro gli resta da fare se non un appello ad Al Jazira, dopo aver fatto una fiaccolata e occupato i binari della ferrovia? Il governo, dopo qualche giorno, comincia ad affermare che per la liberazione degli ostaggi è praticamente fatta, è solo questione di ore. In questi casi, si dice, basta pagare un riscatto. Lo fanno tutti...
Ma le ore passano e non succede niente. Un paese normale avrebbe fatto calare un silenzio impenetrabile su tutta la vicenda ma qui invece, a cominciare dal capo del governo, si apre una gara per anticipare una notizia che ancora non c'è. Passano i giorni, gli ostaggi non vengono liberati, e allora ci si inventa la storia dei cellulari degli ostaggi che squillano: hallo, hallo? ma si capisce che è solo uno scoop domenicale.
Il governo si decide a fare un passo indietro e affermare che ora serve la massima riservatezza, che finalmente viene trasmesso un video dove appaiono i tre italiani vestiti di una tunica bianca mentre mangiano. Qualcuno si prende la briga di esaminare i dettagli del video perché "un minimo particolare, anche insignificante, potrebbe essere d’aiuto nella ricerca degli ostaggi italiani". Ma se neanche venivano trovati i rapiti in Aspromonte o in Sardegna, figuriamoci in Iraq!
E insieme al video un ultimatum: gli ostaggi verranno liberati se il popolo italiano darà prova con una manifestazione pubblica di protestare per la guerra e di respingere la politica estera del primo ministro.
Mi viene in mente quello show biz man (chi era, Maurizio Costanzo?) che anni fa chiedeva agli italiani durante la sua trasmissione notturna di accendere tutti insieme le luci di casa così che il satellite avrebbe immortalato l'imbecillità popolare.
Come finirà? Un paese serio avrebbe cominciato a mandare a cagare il governo, l'opposizione, i sequestratori e forse anche gli ostaggi. Qui invece avremo cinque giorni di tempo (come da ultimatum, salvo proroga dell'ultima ora alla quale siamo abituati e sulla quale confidiamo sempre) per discutere come si possa fare una manifestazione che non sia troppo manifestata, che sia pubblica ma non troppo partecipata, dove si simpatizzi per le Brigate verdi di Maometto ma anche per la salute di Bossi e per il prossimo scudetto del Milan.
Prossimamente: "E' tutta colpa di Zapatero" e "Non cederemo al ricatto".

Posted by Peter Kowalsky at 05:40 | Comments (0) | TrackBack

23.04.04

ko.yaa.nis.katsi

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Quando gli Hopi promunciano in un contesto di profezie la parola "Koyaanisqatsi"
che vuol dire "la vita senza equilibrio", intendono riferirsi agli squilibri e follie di una vita in via di degradazione, alla quale necessita un nuovo stile.

Confido in un fine settimana di silenzi. Nessuna notizia. Da qualunque parte e modo provenga. Mi pare solo ripetitività. Saturazione. Niente Iraq, niente cronaca sulla liberazione degli ostaggi, niente confronto tra mamma e omicida della bimba, niente governo e niente opposizione.
Solo silenzi.

Potrebbe essere la volta buona per prendere dallo scaffale Koyaanisqatsi e vederlo e ascoltarlo in santa pace. Un film contro le sorti magnifiche e progressive dell'umanità, un film sonoro non parlato, un film senza dialoghi e senza trama. Solo immagini e musica.

KOYAANISQATSI
Regia: Godfrey Reggio | Musiche: Philip Glass | Fotografia: Ron Fricke

Posted by Peter Kowalsky at 08:47 | Comments (0) | TrackBack

20.04.04

Referrers

Scusate, ma in questi ultimi tempi i miei referrers fanno decisamente cagare.

Posted by Peter Kowalsky at 18:18 | Comments (0) | TrackBack

Disagio

Mi sento molto a disagio in questo momento (storico). Un po' fuoriposto. Forse perchè non ho letto La forza della ragione e non ho visto La Passione di Cristo? E che non intendo nemmeno farlo nel prossimo futuro?

Posted by Peter Kowalsky at 18:14 | Comments (0) | TrackBack

18.04.04

Valentino Rossi

Oggi, dopo aver visto il moto GP in Sud Africa, merita assolutamente riascoltarla. E' il più grande, e alla fine era anche il più emozionato!

Posted by Peter Kowalsky at 16:18 | Comments (0) | TrackBack

15.04.04

Ministro degli esterni

Doveva rimanere a "Porta a porta"? O era meglio che se ne tornasse al ministero? Sapeva già quale degli ostaggi italiani era stato ucciso? Chissà.
Comunque sia, il ministro Frattini non ispira fiducia. Sarà per il modo di fare da "servizi", lo sguardo da assicuratore spietato, l'abito e la cravatta sempre scuri. Forse era meglio che Berlusconi si fosse tenuto l'interim...

Posted by Peter Kowalsky at 18:08 | Comments (0) | TrackBack

Mandato a morire?

"Lo Stato lo ha mandato a morire". Stavo leggendo il comunicato degli amici dell'ostaggio italiano ucciso ieri in Iraq. Questa ed altre affermazioni, che non capisco bene, pur comprendendo il dolore di chi le esterna. "Cercava altrove la gratificazione economica che da noi non c'è", dicono.
Può darsi. Ma a 500 dollari al giorno. Che razza di lavoro è quello per cui percepisci 15.000 dollari al mese? Non sto pensando che questo ragazzo fosse un montato o un esaltato. Anche se forse sarebbe stata una giustificazione. Ormai l'obiettivo di molti è fare soldi in fretta. Non importa come (finanza, impresa, professione, sport, ecc.) purché i soldi siano tanti e arrivino subito.
Altre strade, pare, non ce ne siano.

Posted by Peter Kowalsky at 17:03 | Comments (0) | TrackBack

13.04.04

Rapimenti

L'Iraq ormai assomiglia alla Sardegna dei bei tempi. C'è un tale ritmo di rapimenti e rilasci che fai fatica a seguire cosa succede. E meno male che il nostro governo aveva ssicurato che non gli risultavano italiani rapiti. Invece la Cina ha dichiarato che i sette cinesi rapiti e rilasciati oggi erano contadini.
Certo che la politica del "dividi et impera" Bush non deve sapere cosa sia, se è riuscito a far mettere insieme sciiti e sunniti. Peccato che tra i suoi piani a breve non rientri anche l'occupazione della Palestina.

Posted by Peter Kowalsky at 15:08 | Comments (0) | TrackBack

Virtuosismi

Ah, come suona il pianoforte lei...

Posted by Peter Kowalsky at 14:56 | Comments (0) | TrackBack

Spariti

Sono scomparsi nove calciatori della nazionale afghana in Italia in tournèe.
L'allenatore della nazionale afghana, Mir Alì Asger Akbarzola, è incazzato come una iena. Erano vent'anni che la sua squadra non giocava in Europa, ed ora gli spariscono più della metà dei giocatori senza aver ancora giocato una partita.
Moratti ha smentito ogni interessamento dell'Inter.

Posted by Peter Kowalsky at 14:16 | Comments (0) | TrackBack

Brooklyn Beckham

Leggendo dello scandalo delle amanti di Beckham (la sua ex portavoce ad esempio che afferma «ho portato sesso e divertimento nella sua vita» vorrei conoscerla) la notizia più curiosa che ho letto è un'altra. Il primogenito Brooklyn, 5 anni, sarebbe già stato tesserato dal Tottenham. Al più piccolo, Romeo 15 mesi, pare si stia invece interessando l'Inter.

Posted by Peter Kowalsky at 14:09 | Comments (0) | TrackBack

Meteo

La Pasqua se n'è andata lasciando una certezza: le previsioni meteo lasciano a desiderare. Anzi, fanno proprio cagare. E la colpa stavolta è davvero dei computer. Tocca rimpiangere Bernacca.

Posted by Peter Kowalsky at 13:57 | Comments (0) | TrackBack

10.04.04

Latte fresco

Andando contro il detto, trascorrerà la Pasqua con i suoi.

Posted by Peter Kowalsky at 07:10 | Comments (0) | TrackBack

Ri-cicli

Questa triste Pasqua (anche in senso meteo) viene certamente allietata da una notizia: pare (lo riporta la rivista americana Star) che Pamela Anderson e Tommy Lee tra breve si risposeranno. Torneranno in circolazione i vecchi video? Tommy ne farà di nuovi?
Ah, se volete sapere cosa succederà alle tette di Pamela se continuerà il suo attuale "rate of expansion", guardate qua.

Posted by Peter Kowalsky at 06:18 | Comments (0) | TrackBack

09.04.04

Rivoluzionari

maurizio_ferrari.jpgProbabilmente è lui a non voler uscire. Arrestato nel 1974, da allora sempre in carcere. E' Paolo Maurizio Ferrari. Il primo brigatista preso. La prima condanna fu per concorso nel sequestro Sossi. Tutte le altre per reati commessi durante la detenzione e avendo sempre rifiutato anche l'avvocato d'ufficio le pene sono andate cumulandosi. Trentanni senza avere commesso un reato di sangue, mai uscito una sola volta dal carcere per permessi, forse mai ricevuta una visita. Non si sa nemmeno in quale carcere sia ora detenuto. Ma quest'anno potrebbe uscire. A 58 anni. Entrato durante il governo Rumor, uscirà - forse - durante quello Berlusconi.
Ma vorrà davvero uscire? Secondo Alberto Franceschini, suo compagno e fondatore delle BR, probabilmente è lui stesso a non voler uscire. Dopo 30 anni il carcere è diventato il suo mondo. E forse questa sua lettera sembrerbbe confermarlo. Si fa perfino fatica a parlare di una storia come questa. Credo di non averne il diritto.
E pensavo proprio a questo uomo, qualche giorno fa', mentre ascoltavo alla radio un'intervista a Cesare Battisti, il "terrorista-scrittore" condannato in Italia per essere stato mandante ed esecutore di 4 omicidi che da anni vive in Francia, riverito e coccolato se è vero che organizzano serate letterarie in suo onore. Per capire chi è davvero Cesare Battisti non è necessario leggere la recente intervista ad Arrigo Cavallina, il "cattivo maestro" di Cesare Battisti. Basta ascoltare le parole di Cesare Battisti al GR1 (min. 14:15) del 31 marzo. Le sue parole sono fin troppo eloquenti.
Per entrambi questi uomini l'ideologia è stata un alibi. Per Ferrari ha significato disumana coerenza, per Battisti solo schifoso opportunismo.

Posted by Peter Kowalsky at 04:56 | Comments (0) | TrackBack

07.04.04

Povertà

Come ogni anno, il Parlamento pubblica i redditi dei deputati. Apparentemente sembrerebbe una giusta iniziativa, ma non so perché non mi convince. Forse perché non mi interessa niente della coreografia (che macchina ha Tizio, Caio ha venduto la barca...) e vorrei invece avere in mano l'Unico di qualcuno di loro per studiarlo con calma. Come vorrei sapere chi ha usufruito del condono fiscale. Nulla di male s'intende, una semplice curiosità, più di sapere il tipo di auto posseduta dal tal deputato.
I giornali naturalmente approfittano della pubblicazione di questi numeri per fare un po' di classifiche e imbastire qualche storia.
Tipo quella del deputato più povero, l'avvocato vicentino Pierantonio Zanettin, che ha dichiarato al fisco 6.219 euro. Lui ha spiegato che ciò è stato favorito dall'aver usufruito della Tremonti bis acquistando il nuovo studio. E su questa notizia qualche giornalista spiega la cosa in modo abbastanza inesatto. Come quello di Repubblica.it che mette in bocca all'avvocato un'affermazione singolare "ho beneficiato della Tremonti Bis e di un abbattimento fiscale di 235.000 euro, da cui il rimborso". Quale rimborso con la Tremonti? Mah!
Secondo Repubblica l'avvocato si esprimerebbe, fiscalmente parlando, in modo inappropriato, mentre il Corriere della Sera riporta la dichiarazione in modo ineccepibile, parlando di "detassazione".
A parte questo, il caso è interessante perché per la prima volta (credo) si rende pubblico con un esempio l'effetto di questa norma: da un reddito di 285mila euro si passa a 6mila euro. Viene dimostrata l'inutilità della Tremonti bis come manovra per favorire gli investimenti e contemporaneamente la perdita di entrate fiscali che procura che procura all'erario. Basta pensare alle imposte dirette risparmiate dall'avvocato Zanettin e allo scarso "moltiplicatore" del suo investimento. Certo, la congiuntura è stata sfavorevole, dirà qualcuno. Se non ci fosse stato l'11 settembre, l'Afghanistan, l'Iraq, la Tremonti bis avrebbe avuto ben altri effetti per la nostra economia. E maggiori milioni di entrate fiscali in meno.

Posted by Peter Kowalsky at 15:58 | Comments (0) | TrackBack

02.04.04

Margherite

Sarà il primo tepore. Oggi lo sfondo del contadino mi aggrada. E molto.

Posted by Peter Kowalsky at 14:05 | Comments (0) | TrackBack

01.04.04

Clandestinità

Quando fanno così, mi intenerisco.
Adesso, uscito di scena il capo, un bel gesto sarebbe scegliere la clandestinità.
Una specie di brigate verdi.

Posted by Peter Kowalsky at 11:25 | Comments (0) | TrackBack