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24.07.05

Chiuso per ferie

Il motorrad tour quest'anno si svolgerà in Sardegna, partenza tra pochi minuti, dopo aver fatto un rabbocco d'olio alla piccola. Incerto fino all'ultimo tra quest'isola e quelle del Baltico, un mese fa' mi sono giocato la scelta quasi a testa o croce.
Ora sono un po' pentito. Non è questo il momento per la Sardegna.
In Sardegna si va' a maggio. Ora è cara e affollata. Ma non resterò mai fermo nello stesso posto per più di 24/48 ore ed eviterò con cura le coste più affollate.
Tra due settimane allora.

Posted by Peter Kowalsky at 05:56 | Comments (0)

21.07.05

My mind

mymind.JPG
My mind, this morning.

Posted by Peter Kowalsky at 06:39 | Comments (0)

13.07.05

Era un giovane vestito alla moda

Richard Jones, 61 anni, originario della città di Ardrossan, Ayrshire, da qualche anno residente con la famiglia a Bracknell, era sul bus 30, la mattina del 7/7; seduto davanti a lui, vicino alla porta centrale, c'è un ragazzo. Lui ne è sicuro: il terrorista «probabilmente morto nello scoppio», dice Jones che è già stato interrogato dalla polizia, dopo avere raccontato ai giornalisti quanto ha visto, proprio pochi minuti prima dell'esplosione. «Sono certo di essermi trovato faccia a faccia con uno dei terroristi. Era molto agitato, stava disperatamente trafficando con la tastiera del suo I-Pod, forse stava cercando di bloccare il timer».
La Stampa, ieri.

Un motivo in più per detestare l'ìPod e chi lo usa.

Posted by Peter Kowalsky at 14:01 | Comments (1)

01.07.05

Gran Prix del Tagliaerba

Che fine settimana esaltante si prospetta, dal punto di vista motoristico! No, niente Formula 1 nè Moto GP. Costretti da almeno un paio di settimane all'immobilità dal gran secco (l'erba non è cresciuta di un mm), stamane i tagliaerba del quartiere già alle prime luci erano in movimento. L'abbondante pioggia dell'altro giorno ha rivitalizzato quel che basta i manti erbosi, ed ora tutti sono pronti a scatenare tagliaerba e trattorini in quello che si presenta come uno dei week end più entusiasmanti degli ultimi anni!
Oggi e domani le prequalifiche e domenica mattina il gran finale.
La competizione è aperta a tutti i tipi di rasaerba sia a lame elicoidali che rotanti purché con motore a scoppio (quelli elettrici in quanto silenziosi non sono presi in considerazione).
Già ora si respira l'aria inebriante della miscela di olio e benzina.
Molti stanno lavorando nei garage per effettuare i cambi dell'olio, la lubrificazione delle parti meccaniche, il controllo delle ruote.
Tra qualche ora tutte queste meravigliose macchine saranno pronte: con abili colpi di accensione i loro motorini ruggiranno.
Tonnellate d'erba si preparano ad essere triturate, migliaia di metri quadrati di giardino saranno perfetti come la rasatura di Beckham dopo avere perso una partita importante.

Ma cosa pensa chi è intento ad usare tagliareba e trattorini durante questo fondamentale lavoro?
Probabilmente nulla coloro che accendono le loro macchine dopo pranzo o durante l'ora di cena. Generalmente sono teste vuote, baby pensionati che potrebbero dedicarsi a questa rumorosa cura del giardino in qualunque momento della giornata, ma trovano irresistibile farlo quando qualcuno vuole riposarsi.
Io, quando proprio sono costretto a dedicarmi a questa incombenza, cerco di concentrarmi invece sull'aspetto estetico del lavoro.
Mi vengono sempre in mente i campi da calcio più mitici che sin da bambino mi chiedevo come potesseo tagliare l'erba creando quel meraviglioso effetto bicolore: taglio in verticale o in orizzontale o addirittura circolare (partendo dal punto in cui avviene il calcio d'inizio) ma sempre mantenendo questo straordinario effetto cromatico.
Me lo sono chiesto per anni come facessero i giardinieri di San Siro o Wimbledon a creare questi effetti. Poi qualche giorno fa mi è capitato tra le mani un libro di Jane Courtier ("Come curare i tappeti erbosi") e nel capitolo "Le tecniche di taglio" finalmente ho capito: serve un rasaerba a rullo posteriore! Il segreto è tutto lì.
A me però sti tagli geometrici non piacciono, troppo perfettini e poi li puoi fare solo in uno spazio ben delineato come il campo da calcio. Se ci sono alberi e cespugli il discorso cambia. No, io sono per un taglio casuale, istintivo e creativo. Lo definerei "jacquard". Partire da un punto sempre diverso e disegnare figure, segni, tracce.
Una volta sono partito da uno stivale di gomma abbandonato dal cane in mezzo al giardino e ho cominciato a tagliare l'erba girandogli intorno e dando questo strano imprinting a tutto il prato.
Si, i miei tagli dell'erba sono vere e proprie esibizioni. Ho un mio affezionato pubblico di vicini che quando sente in moto il mio tagliaerba viene a curiosare, in piedi sulla siepe. E a volte qualcuno, dopo aver visto quella volta il taglio a forma di stivale di gomma, mi lancia oggetti sul prato. Così, per ispirarmi.
Solo in questo modo, facendo un po' il pagliaccio, riesco a sopportare questo lavoro insulso del taglio dell'erba.

Posted by Peter Kowalsky at 14:52 | Comments (1)