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13.05.04

Question time

Di fronte alla questione delle torture in Iraq, la classe politica italiana ne esce tutta, indistintamente, in modo pietoso. Una qualunque democrazia si sarebbe preoccupata dei torturati e dei torturatori. Una democrazia a responsabilità limitata come quella italiana ne ha approfittato per dare sfogo all'aggressività delle parti. Le parole forti usate nei confronti del Ministro della Difesa e la strumentazione a corrente alternata dell'intervista della vedova del carabiniere ucciso a Nassirya, hanno come unico scopo la campagna elettorale.
Chiunque con un minimo di buon senso può ragionevolmente essere convinto che il nostro governo sapesse poco o nulla di queste torture, anche solo considerando il peso e il ruolo dell'Italia nella coalizione. Chiunque con un minimo di buon senso non sarebbe andato ad intervistare la vedova di un carabiniere che sul tema delle torture parlava per sentito dire e con chissà quali motivazioni.
Questa classe politica approfitta di qualunque occasione per imbastire una recita nella quale nessuno, a cominciare dagli stessi politici, crede.
Che squallore.

Posted by Peter Kowalsky at 13.05.04 14:50

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