« Imbecillità | Main | Critico liturgico »

20.02.06

Lost in Sennes (Imbecillità 2)









Progettato per essere con te in qualsiasi momento, il Nokia 5140i è ideale per uno stile di vita attivo, offre utili funzionalità per le attività sportive.
Da Nokia.it

Se dici che il cellulare ti può salvare la vita, pensi ovviamente perché lo usi come telefono. Ma non è sempre così. A volte ti può aiutare, e davvero, per una delle sue tante funzionalità. Anche quando non c'è campo.
Sabato scorso decido con un amico di andare a fare una escursione in montagna. Ce la prendiamo con calma, come il solito, e partiamo a mezzogiorno, giusto quando comincia a nevicare. Siamo nella val Salata, dopo Cortina, e abbiamo in mente un giro in giornata di rifugi verso il Senes, compiendo un percorso circolare. Dopo più di due ore di cammino decidiamo di abbandonare il sentiero e tagliamo in costa per evitare di passare per il rifugio Sennes e ci dirigiamo verso il rifugio Fodara. Lo raggiungiamo (lo troviamo chiuso) che ormai la nevicata è diventata una tormenta di neve che ha cancellato tutte le indicazioni per proseguire completando il nostro anello verso il punto di partenza.
Ci sembra più prudente tornare indietro e rifare tutto il percorso al contrario anche se sono ormai le quattro di pomeriggio passate. Ci fermiamo solo il tempo di mangiare qualcosa in un punto riparato e ripartiamo. Arriviamo al punto dove avevamo tagliato in costa e, nonostante la neve abbia ricoperto in nemmeno un'ora le nostre tracce, decidiamo lo stesso di abbandonare il sentiero per accorciare la strada e raggiungere prima l'altro sentiero. Sono ormai le cinque e comincia a fare buio. E continua a nevicare e c'è nebbia. Per completezza potrebbe mancare solo la slavina. Il tempo passa e non troviamo l'altro sentiero. Ormai sono le sei passate ed è proprio buio. Si cammina lentamente affondando nella neve fresca e sprofondando nei mughi completamente ricoperti.
Ad un certo punto realizzo chiaramente una cosa: ci siamo persi. Impossibile orientarsi. L'unica via di uscita è ritornare indietro seguendo le nostre tracce, finchè ci sono. Mi viene un attimo di scoramento pensando che ci vorrà almeno un'altra ora per tornare al sentiero. E comincio ad essere stanco, mi accorgo che le forze sono davvero ridotte. Mi balena anche l'idea di chiamare soccorso (!) ma non c'è assolutamente campo, i cellulari non prendono. Niente, l'unica cosa è risalire ma ormai è giunta la sera e non si vede nulla. Come se non bastasse la tormenta è aumentata ed anche la nebbia.
Non si riesce ormai a scorgere le tracce appena lasciate sulla neve. Il senso di smarrimento è totale. Per fortuna il mio compagno di sventura tira fuori il suo Nokia 5140 e accende la torcia incorporata di cui è dotato! La luce è sufficiente per vedere bene le tracce e con grande fatica risaliamo. Dopo più di un'ora arriviamo al sentiero e da lì raggiungiamo il rifugio Sennes. La sua luce da lontano è rassicurante. Entriamo che sono le otto di sera in punto.
Lì dentro stanno cenando. Ci avviciniamo al bancone, siamo completamente coperti di neve. E qui la follia. Invece di qualcosa di caldo, chiedo se ci possono imprestare una torcia elettrica per tornare giù fino alla macchina (circa 3 ore di cammino).
Ci sconsigliano. E soprattutto un'occhiata al menù ci convince: Wiener Schnitzel con patate arroste.
Finisce che decidiamo di dormire lì, non prima di una estenuante partita e scacchi.
E il giorno dopo, all'alba ci appare una visione totalmente diversa dalla sera prima:










Non nevica più e la luce è nitida, tutto è immobile, quasi surreale.
Lasciamo il rifugio per primi, godendoci la neve vergine e il silenzio assoluto. Tutto sembra intatto e quasi spiace lasciare delle orme. Ma in realtà alcuni camosci ci hanno già preceduto. Abbiamo fatto bene a fermarci e il rifugio Sennes merita più di una veloce sosta.

Altri momenti durante la tormenta di neve (qui, qui e qui), e il mattino dopo (qui, qui, qui e qui).

Posted by Peter Kowalsky at 20.02.06 14:53

Comments