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25.06.02

Mondiale marche

A chi vuole scommettere qualche euro sulla Turchia campione del mondo (la quotano 10 a 1) gli esperti suggeriscono di aspettare l’esito della prima semifinale. Se Adidas Germania batterà Nike Corea, spiegano testualmente, non c’è la minima speranza che Adidas Turchia possa far fuori Nike Brasile. Mentre una vittoria dei Nikoreani spalancherebbe le porte ai Turcadidas, dato che i due colossi della maglietta sudata e dello scarpino puzzolente hanno diritto a una finalista per uno. Accadde già nel ‘98, dove non fu la Francia di Zidane a strapazzare il Brasile dell’ectoplasmatico Ronaldo, come credettero alcuni miliardi di stolti telespettatori, ma l'Adidas a sconfiggere la Nike, come sta scritto nei testi sacri della pubblicità internazionale.

Non è detto che queste cose siano vere, ma è già grave che se ne parli come se fossero normali. E che si consideri senza particolare stupore la possibilità che Adidas Collina non diriga più la finalissima a causa del veto di Corea e Brasile, le gemelline Nike fin qui stracoccolate dagli arbitri. Sarebbe stato meglio che il nostro esimio Crapa Pelata si fosse astenuto dal saltabeccare negli spot del- l’azienda tedesca, ma certi scrupoli appartengono ai dinosauri del moralismo, ormai estinti sotto il crepitio dei dollari che hanno trasformato il Mondiale delle nazionali in quello delle multinazionali. Alle quali possa giungere l’umile suggerimento di un consumatore non (ancora) pentito: o vi date una calmata, oppure fra breve anche i borghesi più placidi si scopriranno tifosi di Agnoletto.
di Massimo Gramellini (da La Stampa)

Posted by Peter Kowalsky at 25.06.02 08:56

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